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IL MONUMENTO A VERDI
o meglio… quanto ne rimane

Del maestoso monumento dedicato al Maestro (visita la pagina dedicata), originariamente situato di fronte all'attuale stazione ferroviaria, rimane oggi solo l'ara centrale in granito con altorilievi in bronzo dello Ximenes, situata a ridosso dei contrafforti del palazzo farnesiano della Pilotta in Piazzale della Pace.
La parte anteriore dell’Ara verdiana riporta un altorilievo bronzeo nel quale è rappresentato Giuseppe Verdi assorto in meditazione, attorniato dalle Muse che sembrano sussurrargli l’Ispirazione, la Melodia, il Canto, il Ritmo della Danza, l’Amore e la Morte.
Nella parte posteriore sono collocati tre ulteriori altorilievi: sulla sinistra si riporta la scena in cui viene proclamato il risultato della votazione, all’unanimità, da parte delle Province Parmensi, dell’annessione al regno dell’Alta Italia, tenutasi il 12 settembre 1859; nel centro si rappresenta la festosa accoglienza del popolo riservata a Verdi al suo arrivo a Torino, in qualità di Delegato del parmense a rappresentare al Re gli esiti del Plebiscito; si noti il celebre acronimo VIVA VERDI (Vittorio Emanuele Re D’Italia); sulla destra viene rappresentata la consegna al Re Vittorio Emanuele II, avvenuta a Torino in data 15 settembre 1859, da parte di Verdi accompagnato da altri notabili, dei risultati del Plebiscito di annessione al Piemonte da parte delle province emiliane.
I tre altorilievi sono illustrati da un epigrafe, suggerita dal Senatore Mariotti: “Sull’ara / sacra all’unità della patria / per voto unanime dei rappresentanti del popolo / proponenti Giuseppe Verdi e altri animosi / Parma / ribelli ai divieti di Villafranca e Zurigo / le secolari autonomie e la corona ducale / deponeva / il XII settembre MDCCCLIX / quel voto di genti libere / auspicio di nuove più alte fortune d’Italia / Giuseppe Verdi recava al Gran Re / il XV settembre MDCCCLIX”.