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LA CASA NATALE DI GIUSEPPE VERDI
Roncole Verdi, Busseto
Costituisce un esempio dell'architettura rurale della bassa padana del XVI secolo. Giuseppe Verdi, padre di Carlo, la affittò nel 1790, ed era una casa di muri, con tetto di coppi, consistente in diverse camere inferiori e sopra il solaio, cantina, porcile, pozzo, forno, posta su un piccolo terreno coltivato a canapa. Erano indispensabili numerose riparazioni, tra cui la chiusura del portico e della stalla per salvare dai ladri la legna, le tine e altre Masserizie. Carlo Verdi la affittò nel 1807 e venne sfrattato vent'anni dopo.
Giuseppe Verdi nacque nella stanza dei genitori, Carlo e Luigia Uttini, alle otto di sera del 10 ottobre 1813, come risulta dall'atto di nascita redatto in lingua francese. All'epoca infatti il Comune di Busseto era direttamente annesso all'Impero Francese. La tradizione tramanda che durante il parto, essendo in corso i festeggiamenti del patrono della diocesi, San Donnino, la musica di un gruppo di girovaghi, che stavano suonando all'interno dell'osteria, fu di buon auspicio per il piccolo Verdi.
Nel 1872 Giuseppe Verdi propose al marchese Giuseppe Pallavicino di Parma, proprietario della casa e del retrostante mulino, di acquistarla per la notevole somma di 22 mila lire, con l'intento di farla abbattere, infastidito dal pellegrinaggio di estimatori e curiosi, ma il marchese si rifiutò e donò la casa alla municipalità di Busseto perchè, come inciso su una lapide, fosse monumento al genio musicale di Verdi. Un'altra lapide fu voluta nel 1901 dai poveri delle Roncole, beneficiati dal Maestro nel suo testamento.
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